Il termine PLE (Personal Learning Environment) descrive l’insieme degli strumenti, delle comunità e dei servizi che costituiscono le piattaforme di formazione individuale che i discenti possono usare per strutturare il loro apprendimento e perseguire i propri obiettivi educativi.

A differenza dell’LMS, la cui caratteristica è quella di essere course-centric, il PLE è learner-centric cioè pone al centro del processo il soggetto in formazione.

Inoltre l’LMS diventa un possibile strumento del PLE, in quanto gli individui in situazione di apprendimento possono decidere se integrare i loro PLE con i componenti di un LMS, ma non necessariamente una tale scelta può rivelarsi utile.

Il termine PLE non si riferisce tanto ad un servizio specifico o ad un’applicazione, piuttosto vuol fare riferimento all’idea delle modalità con cui i discenti si accostano al compito di apprendere.

Infatti un PLE può essere costituito, ad esempio, dai blog dove gli studenti commentano gli argomenti trattati, arricchiti da altre informazioni tratte da siti web del tipo YouTube, feed RSS e altre agenzie informative, ma l’ambiente di apprendimento è rappresentato dall’insieme di tutte le risorse che il discente mette in atto al fine di rispondere agli interrogativi, fornire contesti, illustrare i processi del proprio apprendere.

La differenza significativa risiede nel cambiamento del modello del processo di apprendimento: non si assiste più ad un trasferimento di informazioni che determinano conoscenza, bensì si determina un modello in cui lo studente crea connessioni all’interno di una matrice crescente di risorse che egli stesso sceglie e organizza. In questa maniera l’allievo diventa l’artefice e il vero responsabile del proprio apprendimento con il risultato di eliminare o, quanto meno, limitare le possibili cause di insuccesso formativo.

Mi sembra, dunque, che un simile tipo di modello richieda almeno una conoscenza di base degli strumenti e dei componenti digitali, reperibili in rete, tale da consentire una capacità di scelta e un’agilità d’uso tra le varie risorse. Inoltre la capacità di discernimento che devono possedere gli studenti presuppone una padronanza di quelle metacompetenze in ambito formativo indispensabili per poter assumere decisioni consapevoli e mirate sulla struttura del PLE. Ne consegue, che tale modello è applicabile in quei casi in cui i discenti sono adeguatamente preparati dal punto di vista tecnologico, estremamente motivati nel perseguire gli obiettivi educativi e sufficientemente maturi dal punto di vista delle capacità di gestire i loro processi formativi.

Resta il fatto che, laddove sono presenti tali prerequisiti individuati, il concetto di PLE conduce a fondamentali cambiamenti del ruolo giocato dalle risorse sia umane che digitali nell’ambito dell’insegnamento/apprendimento.

L’insegnamento smette di essere una mera trasmissione di contenuti per diventare un esercizio di assemblaggio, organizzazione, rimodulazione ed integrazione dei dati nella costruzione della conoscenza.

Contemporaneamente l’obiettivo dello studente si sposta dalla necessità di raccogliere informazioni a quella di creare connessioni tra esse determinando, così, un incremento di metacompetenze dell’apprendimento, dovuto all’uso della pratica riflessiva su risorse e strumenti specifici necessari per facilitare il proprio cammino formativo.