Capita sempre più spesso che durante un percorso personale di formazione un docente si accorga che l’insieme delle strutture e degli strumenti web che sta costruendo per il proprio apprendimento risulti contemporaneamente utile anche per la propria attività di insegnamento.

Considerata quest’ottica, dunque, analizziamo cosa serve per strutturare un comodo e versatile ambiente di apprendimento personalizzato per un insegnante e otterremo anche una visione d’insieme di tutte le tecnologie web e le strumentazioni digitali di cui un docente può servirsi per organizzare le sue attività di insegnamento in rete.

In generale un PLE (chiameremo così d’ora in avanti un Ambiente Personale di Apprendimento) risulta costituito dalla somma di siti web e tecnologie di cui un individuo si serve per il proprio apprendimento. La complessità di tali ambienti può variare in base alle necessità  e alle conoscenze dei singoli, essendo estremamente vari e variamente strutturati tutti i servizi che in essi si possono integrare.

L’elenco è ricco e può essere ulteriormente integrato: singoli blog, reti interconnesse di strumenti di social bookmarking, piattaforme personali di pubblicazione, motori di ricerca, social networks, aggregatori, ecc.

Gli strumenti di ricerca e social bookmarking (Delicious, Diigo, Twine, ecc.) consentono ai docenti di salvare pagine web, articoli e altri media, costituendo un deposito permanente di materiali didattici online, e organizzarli in modo personale secondo le diverse esigenze  condividendo link, commenti ed esperienze con i propri allievi e colleghi. Troviamo degli esempi nella seguente tabella:

Tabella 1: Strumenti di Ricerca e Social Bookmarking
Table 1

Anche gli strumenti di pubblicazione personale in rete sono variamente distribuiti tra post inseriti nei blog personali, centrati sul contenuto, e messaggi informali inseriti nei siti di social network, mirati alla socializzazione, senza dimenticare gli strumenti di micro-blogging, una via di mezzo tra le prime due tipologie. In generale, la lunghezza e la completezza di opzioni del blogging offre agli utenti l’opportunità di affrontare i singoli argomenti in profondità e di riflettere su di essi, mentre il micro-blogging facilita la formulazione di domande e la soluzione immediata di dubbi, agevolando il brainstorming collaborativo (King, 2009). Inoltre molte piattaforme per il blogging (WordPress, Blogger, ecc.) consentono  nei post l’integrazione del testo con altri tipi di media come immagini, video, podcast e molto altro. Al contrario il microblogging (Twitter) è limitato nella pubblicazione dei contenuti, potendo disporre di uno spazio limitato per l’inserimento dei messaggi, ma consente agli utenti di seguire altri membri restando costantemente aggiornati sulla pubblicazione dei loro post. Esempi di strumenti di pubblicazione in rete nella seguente tabella:

Tabella 2: Strumenti di Pubblicazione Personale
Table 2

Qualche parola sugli aggregatori la cui sottoscrizione fornisce un valido ausilio per rimanere sempre aggiornati sulle novità pubblicate sui siti di maggiore interesse personale. Questi strumenti, come feed-readers e social aggregator, filtrano le innumerevoli informazioni presenti online, consentendo di ricevere solo quelle ritenute rilevanti e selezionate attraverso opportune discriminazioni personalizzate. Troviamo i più usati nella tabella che segue:

Tabella 3: Aggregatori
Table 3

Inoltre non è banale ricordare che con tali strumenti, una volta creato un PLE (o PLN se vogliamo ampliare il concetto riferendoci ad un Network Personale di Apprendimento) non è necessario sedersi di fronte ad un computer per accedere ad esso! Ormai la maggior parte delle Tecnologie Web Personalizzate (PWT) hanno a disposizione una versione mobile-friendly che consente all’utente di “portare il suo apprendimento in giro con sè”. Troviamo un esempio di tali tecnologie nella tabella seguente:

Tabella 4: Esempio di PWT per mlearning
Table 5

http://m.diigo.com/ http://wordpress.org/extend/plugins/wordpress-mobile-pack/ http://www.google.com/mobile/more/ http://www.bloglines.com/mobile http://www.google.com/mobile/igoogle/ http://iphone.netvibes.com/ http://m.netvibes.com/

Anzichè limitare l’apprendimento ai tradizionali ambienti, le versioni mobili forniscono ai discenti maggiori opzioni su dove e quando apprendere e agli insegnanti migliori comodità ed opportunità di organizzare e strutturare i loro ambienti di lavoro in rete.

Tabelle tratte da: Jessica McElvaney –  Zane Berge (2009)